Femminicidio a La Spezia, Tiziana Vinci uccisa a coltellate dall'ex marito Umberto Efeso: «Il braccialetto elettronico non funzionava»

Sapeva che il suo ex marito era violento, e per questo l'aveva denunciato più volte, sapeva che non poteva distrarsi, che doveva stare attenta, ma non poteva immaginare che oggi sarebbe morta per tre coltellate in un fianco, lasciando nel dolore più assoluto sei figli, gli amici, i parenti. 

Tiziana Vinci è morta così in un lago di sangue nella bella villa dove lavorava come collaboratrice domestica.

A ucciderla Umberto Efeso, il suo ex marito, l'uomo che aveva denunciato più volte per stalking e violenze, l'uomo che aveva alla caviglia un braccialetto elettronico che non funzionava dovuto a quel 'Codice rosso' che dovrebbe aiutare a salvare le vittime della violenza di genere.

Una separazione burrascosa

La storia della separazione di Tiziana e Umberto è una storia fatta di violenza. Di persecuzioni, di minacce. Così tante e così frequenti da aver costretto la donna a denunciare tutto ai carabinieri. A giugno, l'ennesima denuncia trasforma il grido d'aiuto di Tiziana in un 'Codice rosso' che introduce misure urgenti per la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Codice rosso che aveva portato nel giro di 48 ore l'aplicazione e l'attivazione del braccialetto elettronico sulla caviglia di Umberto.

Il braccialetto non ha funzionato

L'uomo però ha ignorato l'ammonimento. E in più questa volta volta il braccialetto non ha funzionato. In verità i carabinieri della Spezia, che avevano in carico quel Codice rosso, si erano subito accorti del malfunzionamento del dispositivo e immediatamente hanno segnalato più volte la cosa all'azienda privata che ne gestisce la manutenzione, ma l'intervento di revisione non è stato fatto. E così Umberto Efeso ha avuto le mani libere.

L'allarme dato da un collega

Uno dei colleghi della donna ha sentito le urla e ha fatto in tempo a vederla crollare a terra e l'uomo correre alla macchina e scappare via. Ha subito chiamato i soccorsi. Sul posto medici e paramedici inviati dal 118 hanno provato e riprovato a salvarle la vita con le manovre di rianimazione ma per la donna non c'era già più nulla da fare. L'unica cosa che rimaneva da fare era circoscrivere l'area del delitto, sentire i testimoni, cercare l'arma del delitto che fino al tardo pomeriggio non era ancora stata trovata.

L'uomo si è costituito

I carabinieri, arrivati immediatamente, si sono messi alla ricerca dell'uomo. Dopo un'ora è arrivata la telefonata del maresciallo della caserma di Ceparana: «Umberto Efeso è qui». L'uomo si era costituito. Poi è arrivato il magistrato di turno, è iniziato l'interrogatorio e mentre lui raccontava il suo 'perché' ai carabinieri e al magistrato, proprio nello stesso momento il corpo della ex moglie veniva composto nella sala mortuaria dell'ospedale Sant'Andrea della Spezia, in attesa dell'autopsia.

In attesa che si stabilisca il 'come' e il 'quando'. Quando sarà accertato tutto questo, quando verrà compreso un incomprensibile 'perché', dopo tutto questo il corpo di Tiziana Vinci potrà essere restituito ai suoi sei figli.

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