Addio al pallone arancione, si torna all’antico dopo le proteste: "Scelta non felice"

Il pallone (ri)cambia colore. L’arancione che ha creato problemi ai daltonici e che non piace ai tifosi andrà in pensione anticipata. Era stato introdotto ad inizio inverno e aveva sostituito quello giallo, utilizzato da un decennio in alternativa al classico pallone bianco.

Era considerato all’avanguardia perché utilizza una tecnologia che gli permette di mantenere la sua forma e gli consente un minore assorbimento di acqua. E così era stato presentato: “Impatto visivo forte e distintivo in campo”.

Un autogol. Perché subito è arrivata la protesta dei daltonici. Stefano De Pietro, Presidente dell’Associazione Italiana Come vedono i daltonici aveva scritto alla Federcalcio sottolineando il problema. Perché chi ha questo problema ha difficoltà a riconoscere alcuni colori su altri: vedono soltanto gialli e blu sul rosso e sul verde.

Il pallone arancione quindi appare dello stesso colore dell’erba.

Secondo i dati Humanitas in Italia ci sono circa due milioni e mezzo di daltonici. Un italiano su 30 ha una percezione alterata dei colori e a livello europeo il daltonismo colpisce l’8% della popolazione maschile.

Ora la marcia indietro e il mea culpa annunciati da Simonelli, presidente della Lega Serie A: “Abbiamo ricevuto tante giuste proteste, ci sono persone che non riescono a vederlo.

Abbiamo chiesto al nostro fornitore di anticipare la fornitura di nuovi palloni.

Per ogni partita ne servono 25, sono 500 a settimana più quelli che diamo alle squadre per gli allenamenti. Hanno messo in produzione tutti i nuovi palloni con un colore che si possa vedere, ma ci vorrà qualche tempo prima che si possa sostituire questo arancione: una scelta non felice. Si tornerà al giallo o al bianco”.

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