Pescara :Clelia Mancini uccisa a colpi di pistola, arrestato l'ex marito: l'orrore davanti al nipote 12enne, «sfiorato dai proiettili»

Ha aperto il fuoco in strada, in mezzo alla gente, tra le vie del piccolo paesino di Lettomanoppello, nel Pescarese, dove tutti conoscono tutti.

E dove tutti, ovviamente, conoscevano loro, Antonio Mancini e Clelia, una coppia che, come tante, aveva deciso di separarsi ormai da anni, senza però formalizzarlo ancora davanti ad un giudice. Ma proprio in quelle vie sono risuonati nel pomeriggio i colpi di pistola che l'uomo ha esploso contro l'ex moglie, nel panico generale, tra i clienti della farmacia del centro e quelli di un piccolo negozio.

L'omicidio davanti al nipote 12enne

Accanto alla donna sembra ci fosse anche il nipote dodicenne, vivo per miracolo. Clelia, invece, è morta sul colpo mentre il suo killer ha tentato la fuga in auto, raggiungendo il ristorante del paesino vicino di Turrivalignani da dove ha continuato a sparare. Poi, probabilmente sentendosi accerchiato, si è seduto a terra ed è stato bloccato dai carabinieri.

L'orrore nel pescarese

L'ennesimo femminicidio ha sconvolto la comunità di Lettomanoppello, piccolo comune del Pescarese che conta poco più di duemila abitanti. Nel pomeriggio Antonio Mancini, un 69enne del posto con precedenti penali, ha estratto una pistola davanti a tutti e non ha esitato a premere il grilletto per colpire l'ex moglie, Clelia, sarta di 56 anni. Neanche la presenza del nipote, di appena 12 anni, è riuscito a farlo desistere dall'omicidio. Ha esploso diversi colpi, lasciando la donna esanime a terra. Uno dei proiettili, secondo quanto si apprende, avrebbe sfiorato anche il ragazzino che, per fortuna, non ha riportato danni o ferite.

La fuga e i colpi di pistola

Nel fuggifuggi delle tante persone che erano in strada è arrivato anche l'allarme ai carabinieri, subito intervenuti sul posto, in Largo Assunta. Il killer però era risalito in auto e si era dato alla fuga, asserragliandosi in un ristorante di Turrivalignani, a poco più di quattro chilometri di distanza. Lì, secondo quanto ricostruito, ha esploso altri 3-4 colpi di pistola contro un'auto parcheggiata sfondando il vetro posteriore. Subito dopo si è seduto a terra, consentendo ai carabinieri di intervenire e bloccarlo in un momento di distrazione.

L'arma rubata nel 2011

Sul luogo dell'omicidio sono accorse le ambulanze del 118 da Scafa ed anche un'eliambulanza, ma per la donna purtroppo non c'era più nulla da fare. Secondo le prime informazioni, la vittima sarebbe stata raggiunta da diversi colpi all'addome. L'ex marito, che a quanto pare ha avuto già un passato dietro le sbarre, era in possesso di un'arma che, stando alle prime indagini, sarebbe risultata rubata ad un agente di polizia penitenziaria nel 2011.

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