Angelika Hutter la 34enne tedesca condannata per l’investimento mortale di padre, figlio e nonna a Santo Stefano di Candore è in gravissime condizioni dopo essere stata travolta da un’auto lungo la Provinciale 19 a Ronco all’Adige Verona.
L’incidente è avvenuto pochi minuti dopo la sua fuga dalla comunità dove stava scontando la pena. La donna, che aveva patteggiato quattro anni e otto mesi ed era ospite della struttura “Don Girelli” dopo un periodo in carcere, è stata vista dalle telecamere mentre scavalcava la recinzione e si allontanava verso la strada Ronchesana.
La fuga è stata segnalata immediatamente ai carabinieri, ma nel giro di dieci minuti Hutter è stata investita da una Volvo guidata da un 77enne del posto.
I soccorritori del 118 l’hanno trasferita d’urgenza all’ospedale di Borgo Trento, dove è ricoverata in terapia intensiva in condizioni criticali a causa delle gravi lesioni riportate.
Sulla dinamica dell’impatto la Polizia stradale mantiene il massimo riserbo: non è ancora chiaro se la donna stesse attraversando la carreggiata o se si trovasse sul ciglio della provinciale.
Gli investigatori stanno analizzando le immagini e ricostruendo gli ultimi minuti della fuga, senza escludere alcuna ipotesi.
Secondo i responsabili della comunità, Hutter non aveva mai manifestato segnali di instabilità o intenzioni di allontanamento. Partecipava alle attività della struttura e stava seguendo il percorso di riabilitazione previsto, nonostante alcune difficoltà di comunicazione legate alla lingua.
La strage di Santo Stefano di Cadore
Il nome di Angelika Hutter è legato alla tragedia del 6 luglio 2023 a Santo Stefano di Cadore, quando al volante travolse e uccise Marco Antoniello, il figlio Mattia di due anni e la nonna del bambino, Mariagrazia Zuin.
Oggi la sua vicenda torna al centro delle cronache, in un drammatico intreccio di fuga, indagini e nuove domande sulla gestione dei percorsi di cura e custodia.
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